da "Il rombo"
Nel romanzo "Il rombo" Günther Grass, ricollegandosi ad una fiaba dei Grimm fa una carrellata sulla situazione della donna nel corso dei secoli, descrive la donna del Seicento sempre scalza e indaffarata a servire il suo padrone.
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Impressioni ispirate dalla lettura de “Il tamburo di latta”
Nel lungo racconto della storia decisamente assurda dei primi trent‘anni di vita di Oskar Matzerath, che a tre anni decide di non crescere più e continuare ad osservare il mondo dietro all‘apparente innocenza della sua tenera età e il suo giocattolo preferito, un tamburo di latta, appunto, che suona continuamente e al ritmo del quale fa girare la situazione, Grass descrive un quadro assolutamente realistico del destino e la situazione della regione Casciubia (oggi Polonia, allora zona franca), della sua Danzica (Polonia) prima e durante la guerra, e della Düsseldorf (Germania) del dopoguerra.In alcuni passi l‘autore fa scalzare volutamente certi personaggi con intenti ben precisi. 1. Joseph Koljaiczeck sparisce per sempre di scena nelle prime pagine del lungo romanzo saltando scalzo di chiatta in chiatta verso la libertà 2. Anna Koljaiczeck che, scegliendo di rimanere fedele alle sue origini casciubiche, non lascerà mai la Casciubia e si esprime solo in dialetto casciubico, fa il bucato scalza 3. Oskar e la madre Agnes, che gestiscono liberamente la loro vita, senza adeguarsi ad alcuno schema corrente, godono scalzi la gita del venerdì santo sulla spiaggia, contrariamente agli inquadratissimi Alfred Matzerath, commer- ciante tedesco militante nel partito nazista e Jan Bronski, distinto e ligio funzionario in servizio presso le poste polacche. Verso le ultime pagine, Grass fa descrivere compiuto ad un Oskar ormai cresciuto descrive compiaciuto l‘esperienza sensoriale trasmessagli dall‘appoggio dei piedi nudi sul tappeto di fibre di cocco, che lo porterà finalmente a conoscere di persona l‘infermiera Dorothea, sua coinquilina, di cui ama l‘immagine che ha idealizzato nella sua mente.
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