Neruda - Club dei NatiScalzi

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Pablo Neruda

 

Al Pie Desde Su Niño


El pie del niño aún no sabe que es pie,
y quiere ser mariposa o manzana.
Pero luego los vidrios y las piedras,
las calles, las escaleras, 
y los caminos de la tierra dura
van enseñando al pie que no puede volar, 
que no puede ser fruto redondo en una rama. 
El pie del niño entonces
fue derrotado, cayó 
en la batalla, 
fue prisionero, 
condenado a vivir en un zapato.
Poco a poco sin luz
fue conociendo el mundo a su manera, 
sin conocer el otro pie, encerrado, 
explorando la vida como un ciego.
Aquellas suaves uñas 
de cuarzo, de racimo, 
se endurecieron, se mudaron
en opaca substancia, en cuerno duro, 
y los pequeños pétalos del niño 
se aplastaron, se desequilibraron, 
tomaron formas de reptil sin ojos, 
cabezas triangulares de gusano. 
Y luego encallecieron, 
se cubrieron
con mínimos volcanes de la muerte, 
inaceptables endurecimientos.
Pero este ciego anduvo 
sin tregua, sin parar 
hora tras hora, 
el pie y el otro pie, 
ahora de hombre 
o de mujer, 
arriba, 
abajo,
por los campos, las minas,
los almacenes y los ministerios, 
atrás, 
afuera, adentro, 
adelante,
este pie trabajó con su zapato, 
apenas tuvo tiempo
de estar desnudo en el amor o el sueño, 
caminó, caminaron
hasta que el hombre entero se detuvo.
Y entonces a la tierra 
bajó y no supo nada, 
porque allí todo y todo estaba oscuro, 
no supo que había dejado de ser pie, 
si lo enterraban para que volara 
o para que pudiera
ser manzana.

da Estravagario (1958)

Al piede dal suo bambino


Il piede del bimbo non sa ancora di essere piede,
e vuole essere farfalla o mela.
Ma presto i vetri e le pietre,
le strade, le scale,
e i cammini della dura terra
insegnano al piede che non può volare,
che non può essere frutto rotondo sul ramo.
Il piede del bimbo allora
è stato sconfitto, è caduto
in battaglia,
è  stato fatto prigioniero,
condannato a vivere in una scarpa.
Poco a poco senza luce
ha cominciato a conoscere il mondo a suo modo,
senza conoscere l'altro piede, chiuso,
esplorando la vita come un cieco.
Quelle tenere unghie
di quarzo, di grappolo,
induriscono, si trasformano
in opaca sostanza, duro corno,
e i piccoli petali del bimbo
deformati, squilibrati,
prendono forma di rettili senza occhi,
teste triangolari di lombrico.
Rapidamente sono incalliti,
si sono coperti
con piccolissimi vulcani di morte,
inaccettabili durezze.
Ma questo cieco è andato
senza tregua, senza fermarsi
ora dopo ora,
il piede e l'altro piede,
ora di uomo
o di donna,
sopra,
sotto
per campi e miniere,
magazzini e ministeri,
dietro,
fuori, dentro,
avanti,
questo piede ha camminato con la sua scarpa,
e ha avuto appena il tempo
di stare nudo nell'amore o nel sonno,
ha camminato, hanno camminato
fino a quando l'intero uomo si è fermato.
E allora è sceso nella terra
senza sapere nulla,
perché lì tutto proprio tutto è oscuro,
non ha saputo di aver smesso di essere piede,
se è stato interrato per volare
o per poter infine
essere mela.

(Traduzione a cura di GUERRE&PACE)

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