Impressioni ispirate dalla lettura del romanzo “Der Geliebte der Mutter” (it: L’amato da mia madre1)
In questo interessantissimo romanzo in cui convergono le fasi di diversi destini in continua evoluzione, in taluni casi positiva ed in altri negativa, nello sfondo anch’esso cangiante nella collocazione geografica (Svizzera, Italia e Germania) e nello sviluppo temporale (Novecento europeo, con particolare riferimento al periodo compreso tra il crollo della Borsa di Wall Street, e la seconda guerra mondiale), gli accenni a scarpe e piedi nudi hanno un ruolo preciso nell’economia della narrazione.Il figlio più giovane della famiglia di corrieri di Domodossola che viveva in un’unica stanza trasportando botti di vino da Domodossola alla Svizzera, inizia il suo percorso dal nulla, accentuato dal nome proprio di Ultimo perché è appunto l’ultimo nato dopo tantissimi fratelli, non è ritenuto degno di essere anche solo preso in considerazione per aiutare il padre nei suoi trasporti e cammina senza scarpe, proprio a dimostrare che non è il caso di provvedere al minimo indispensabile per lui.Clara, la figlia di Ultimo – il quale ha fatto molta strada e fortuna da non poter più essere affatto considerato ultimo socialmente parlando - e vittima della sua impietosa severità, viene descritta coi piedi nudi sul tappeto quando suo padre le dà la colpa per aver fatto rinunciare un viaggio a lui e alla moglie perché nessuno tra parenti, amici e conoscenti vuole occuparsi di lei durante la loro assenza. L’accezione dei piedi nudi accentua ulteriormente l’innocenza e l’impossibilità di appello di quella bambina che veniva ingiustamente accusata di una colpa che non aveva commesso.Dopo il lungo estenuante cammino dalla stazione di Domodossola fino alla tenuta vitivinicola della famiglia di suo padre, Clara, ormai cresciuta decide di togliersi le scarpe e percorrere l’ultimo tratto a piedi nudi.Al suo arrivo i suoi parenti, impegnati nei preparativi dell’arrivo di un ospite importantissimo - il Duce in persona! -, sembrano non vederla e, non appena finalmente si accorgono di lei, le ordinano di chiudersi immediatamente in camera sua e di non farsi vedere assolutamente in quello stato.Quale stato? Quello di una persona sfinita da un viaggio in treno con passeggiata forzata con una pesante valigia in mano! I piedi scalzi sono stati una felicissima idea dell’autore per dimostrare la cecità dei parenti di Clara di fronte alla realtà, interpretando erroneamente quei piedi nudi come un motivo di compromissione della loro immagine, non di necessità dettata dalla stanchezza e disagio, come erano effettivamente.1 La traduzione del titolo non è ufficiale, è una mia proposta. Ho letto il romanzo in lingua originale, e non sono riuscita a trovare il titolo originale, probabilmente perché non ancora tradotto nella nostra lingua.
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