Colpi di sole
A piedi nudi (e curatissimi) per la strada
Girare scalze è piacevole, i feticisti gongolano. E fa anche bene, dicono i teorici della pratica del barefooting
«Fai una rubrica sui piedi. È l'estate dei piedi, dopo l'ombelico il coccige eccetera sono diventati la zona erogena di moda. In spiaggia anche le smandrappone hanno piedi curatissimi. E adesso va a piedi nudi Kate Moss». Suggerisce S., grande cultore di estremità e affini; orgoglioso e confesso. E non isolato: prima trattati da pervertiti, i piedisti stanno uscendo allo scoperto. Si complimentano se hai piedi adeguati, discutono di smalti, hanno molte pretese sui sandali. Forse per questo, oltre a essere l'estate dei piedi, è l'estate dei piedi nudi. Vista la bruttezza antifeticista dei tacchi ora di moda, meglio andare senza scarpe. Tra l'altro è piacevole, girare scalze almeno dal mare a casa senza passare per squilibrate.
Tra l'altro fa bene, dicono i teorici della recente pratica del barefooting: raddrizza la colonna vertebrale, previene le vene varicose e le malattie da raffreddamento. E poi (si legge sul sito correrenelverde.com) «riconcilia i nostri piedi con la sensorialità che è loro propria». Per chi vuol procedere per gradi, o evitare del tutto funghi, tetano, leptospirosi e semplici feritine, si può allestire una pista di barefooting; con «muschio, aghi di conifera, foglie, pigne, sabbia, corteccia e sassolini», magari adattando il corridoio. Per chi non ha spazio, c'è sempre la linea Moss, va senza scarpe in giro per Londra (vabbè, esce dalla macchina con autista e si fa fotografare; se qualcuna attraversa scalza senza danni il centro di Roma o piazza Duomo ci scriva e ci incoraggi, così evitiamo di raccogliere muschio e pigne). Per chi non ha voglia, buon per lei: ci sono in giro troppi feticisti sdoganati che dopo un po' di barefooting le direbbero «mamma mia, hai i piedi a pezzi». Comunque le estetiste-pedicure sono contente; fanno sempre meno le mani, mi dicono.
Maria Laura Rodotà
24 agosto 2006
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da: correrenelverde.com
BAREFOOTING
"Vivere la realtà naturale a piede libero": questo il simpatico motto degli appassionati di questa attività, relativamente nuova ma già nota e stimolante.
Il Barefooting consiste nel percorrere a piedi nudi percorsi più o meno lunghi e gradevoli al tatto in luoghi attrezzati e costituiti ad hoc.
Tale tendenza sta offrendo a migliaia di persone l’opportunità di riscoprire la bellezza dell’attività più naturale che esista, ossia camminare, coniugando il divertimento al benessere: il percorso infatti (diverso in base al tipo di utenza a seconda che sia all’interno di boschi, giardini domestici o scuole) può essere semplice o arricchito dall’inserimento di esercizi ginnici o di applicazioni di idroterapia per massimizzare l’effetto benefico e salutare che il camminare scalzi già può fornire di per sé, nel prevenire ed alleviare disturbi ai vasi sanguigni e migliorare la mobilità degli arti inferiori. Nato come vero e proprio "stile di vita", volto a gustare la passeggiata a piedi scalzi in ufficio, al supermercato o al cinema, dopo aver conquistato Germania e Francia, il Barefooting è sbarcato direttamente in Italia dagli Stati Uniti.
Una filosofia che ha visto da poco i suoi "primi passi" pratici di svolgimento a Roma (con un percorso allestito a Lungotevere Prati) e a Torino, per riconciliare i nostri piedi con la sensorialità che è loro propria, spesso "anestetizzata" da calzature più o meno di moda, ma che comunque possono rendere innaturale la postura, pur proteggendoci da parecchie insidie.
Un’attività non esente da discordie: dubbi e preoccupazioni si levano infatti da parte degli esperti sulle eventuali patologie degli arti inferiori dovute all’assenza di sostegni e di protezioni durante la deambulazione, poiché da alcuni casi clinici risulta che coloro che presentano l’abitudine di camminare a piedi nudi sarebbero maggiormente predisposti ad avere problemi ai tendini e al tallone.Nonostante i pro e i contra nel frattempo la moda del Barefooting fa parlare di sé: in Germania è stato inaugurato già il 1° Maggio 2002 il sentiero di Penzberg, evento ripreso da televisioni locali e sostenuto dal sindaco della località interessata, mentre ad oggi – a distanza di più di un anno - esistono proprio in territorio tedesco i migliori siti per questo tipo di "salutare divertimento"; i principali sono situati nel Nord della Foresta Nera (Dornstetten), in Vestfalia (Havixbeck/ Tilbeck) e a Bad Sobernheim an der Nahe.
Come allestire una pista di barefooting
In base all’ambientazione circostante, una pista si può differenziare sia in lunghezza che in attrezzatura, ma il punto principale resta "l’occorrente", tanto semplice quanto vario: basta cercare materiali idonei già presenti in natura come muschio, aghi di conifera, foglie, pigne, sabbia, corteccia d’albero e sassolini piatti e levigati ed il gioco è fatto! Buon lavoro e buona passeggiata a tutti!
[ origine: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/08_Agosto/24/rodo.shtml ]