In Austria - Club dei NatiScalzi

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In Austria
di Paolo


Nel 1971 feci un mesetto di vacanza in Dolomiti. La compagnia non era molto attiva e così decisi con due amiche di prendermi qualche giorno di vacanza oltre confine, anche se in stile "mordi e fuggi".
Fatti i biglietti partimmo alle 21 circa. Scalo ad Innsbruck, vista al volo all'alba e via per Vienna in vagoni piombati; nemmeno un bicchiere d'acqua abbiamo potuto prendere; non ci eravamo provvisti di moneta locale.
A Vienna, trovato un albergo, il pomeriggio fu speso a visitare il parco di Schonbrunn (umlaut sulla O, come diavolo si fa?) e poi al Prater a godere il panorama di Vienna dalla ruota panoramica.
Il giorno dopo, lunga visita al Museo di Scienze Naturali (lo consiglio vivamente a tutti) e comincia il caldo.
Decido di levarmi gli zoccoli, e via scalzo. Ho visto la cattedrale di Santo Stefano, la casa di Mozart, molti monumenti, ho passeggiato lungo il Danubio, ho preso il taxi e il tram. Nessun austriaco ha fatto una piega, né mi ha pestato i piedi, né mi ha detto "italiani ...." 
Al pomeriggio, ritorniamo a Schonbrunn; volevamo vedere il castello. Magnifico.
C'era un gruppo di anziani in gita turistica - tuttopagato, italiani -, probabilmente milanesi. La loro guida, accortasi che ero scalzo, e dato che ascoltavo le sue spiegazioni,


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protestò non molto gentilmente, ma non poté evitare che sentissi ugualmente la sua illustrazione; i suoi "cumenda" e le lor mogli erano un po' sorde e le sale del castello erano acusticamente buone ...
Uscito fuori nel parco, ecco un ferro sporgente vicino ad una panchina ed un bel taglio in un piede ....
Non bastò a fermarmi, continuammo ad andare in giro fino a notte, quando riprendemmo il viaggio di ritorno col proposito di vedere Vienna più a fondo e di goderla appieno. Il viaggio di ritorno in treno, ovviamente scalzo.
Tornato alla base,  ce ne volle per far andar via il nero dalle suole! Sembravano asfaltate ....
Conclusione per trovare intolleranza per lo scalzismo, non c'è bisogno di arrivare a Vienna, basta rimanere in patria!
Però,  consiglierei a tutti di visitare un paese straniero il più possibile senza scarpe. 
Forse gli stranieri che fanno così in Italia, lo fanno per lo stesso motivo: associare i ricordi ad un'esperienza forte, trascorsa con "i piedi per terra" anche in senso letterale, impedisce di dimenticare le sensazioni provate e quanto si è visto ed apprezzato.

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