In Spagna - Club dei NatiScalzi

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In Spagna
di Paolo

Non sono andato moltissimo all'estero, però sempre in buona compagnia. Nel 1977 andai in Spagna con tre amiche, molto affiatate e divertenti.
Fare 4000 chilometri in 15 giorni, vuol dire correre; e siccome guidavo esclusivamente io, le tirate di centinaia di km si sprecavano. Anche perchè a quei tempi bisognava depositare i quattrini in anticipo e presso una ben determinata banca in una precisa località, da ritirare nel giorno previsto.....
Bisognava essere puntuali e mi piace arrivare in anticipo, mai in ritardo; quindi il programma venne rispettato e il viaggio fu faticoso sì, ma divertentissimo.
In Spagna ci hanno dato da mangiare sul telaio di una macchina da cucire Singer con sopra una lastra di finto granito, ci hanno dato da dormire in un armadio letto con lavandino incorporato, mi hanno annaffiato i piedi sui marciapiedi di Madrid (ne avevano bisogno!), e comunque con tutte le disavventure, sono andato scalzo per buona parte del viaggio; alla guida sempre ...
Ricordo ancora le risate al ritorno dalla sala da spettacolo a Madrid, dove per un mio lapsus in dialetto sardo che gli spagnoli capivano bene, ne venne fuori una battuta che fece ridere a lacrime tutto il pullman; non ho dimenticato la ragazzina che col salvadanaio in mano andava a versare in banca i suoi risparmi, nè le risate dei camerieri dei ristoranti dove chiedevamo in sardo le pietanze spagnole.
Ricordo ancora l' arrabbiatura del vigile  che a Barcellona


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ci urlò:
-  Adelante, adelante, aquì estamos in Espagna, non in Italia! -
perchè ci eravamo fermati al semafono a chiedergli indicazioni; non ho dimenticato i campeggi dove gli scalzi erano frequenti, molto spesso americani, tedeschi o nordici, la pastasciutta cotta nel latte in padella da uno svedese ...
Ma anche la visita all'Alcazar, su quei magnifici pavimenti, le visite sui freddi marmi del Prado o delle cattedrali di Saragozza, Toledo. Che frescura, dopo una giornata ad arrostirsi le piante!! E che passeggiata a Malaga!
Ho associato ad ogni città la sensazione di caldo, freddo, provate dai piedi. Ho toccato, con mano e con piede, la civiltà araba in Spagna, sono tornato ricco di ricordi divertenti, culturali e con molte sensazioni legate al fatto di aver messo i piedi per terra ....
Nessuno ha fatto osservazioni, guardavano e magari parlavano fra loro. E se mi avessero chiesto, glielo avrei spiegato in sardo!!
Davvero, lo consiglierei a tutti, di visitare un paese straniero il più possibile senza scarpe. 
Forse gli stranieri che lo fanno in Italia, lo fanno per lo stesso motivo: associare i ricordi ad un'esperienza forte, trascorsa con "i piedi per terra" anche in senso letterale, impedisce di dimenticare le sensazioni provate e ciò che si è ammirato.


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