Leo Brouckhis - Club dei NatiScalzi

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Vacanze a piedi nudi nella neve
(di Leo Broukhis
della Dirty Sole Society)

Non avevo visitato il mio paese d'origine da oltre due anni e mezzo. Così ritornai (a Mosca, in Russia) per una vacanza dall'8 al 31 marzo 1997.
La primavera a Mosca sembrava essere arrivata presto: la neve cominciava a sciogliersi già a fine febbraio, ma ai primi di marzo aveva nevicato di nuovo e la temperatura era scesa ed era rimasta attorno allo zero o poco sotto per l'intero mese di marzo.
Aveva nevicato la mattina dopo il mio arrivo e io non avevo perso l'occasione: sapevo che lo sgradevole intirizzimento dei miei piedi sarebbe scomparso subito e cominciai a camminare attorno alla palazzina di appartamenti in cui vivono i miei parenti. La neve fresca dava sensazioni forti e già dopo un paio di minuti mi resi conto che avrei potuto andare avanti indefinitamente: i miei piedi erano diventati caldi e di un forte colore rosa, ma decisi di non puntare troppo sulla fortuna i primi tempi e tornai a casa. L'unica persona che avevo incontrato non aveva fatto commenti e ho il dubbio che non si fosse per nulla accorta dei miei piedi scalzi.
L'effetto di intirizzimento scomparve del tutto dopo un paio di giorni. A quel momento mi ero accorto che anche la parte superiore del piede si era condizionata bene, così che potevo gradire di passeggiare nella neve che arrivava fino alle caviglie. E' perfino buffo portare le scarpe e poi togliersele e continuare come se nulla fosse cambiato. Sì, è freddo, ma piacevolmente freddo.
Diversi giorni dopo il mio amico Hisielinde Halgi ed io ci incontrammo (gli avevo portato tre copie del libro "The Barefoot Hiker" - cioé l'escursionista a piedi nudi, un libro americano che si può trovare integralmente sull'omonimo sito internet ). Andammo al parco "dei pini d'argento" alla periferia di Mosca, e attraversato dalla Moscova che si produce in molte piccole baie ed isolotti. Il ghiaccio sul fiume era ancora bello spesso e duro, dopo un inverno molto freddo e nonostante il breve riscaldamento di febbraio. C'erano diversi pescatori che stavano seduti vicino ai buchi che avevano prodotto nel ghiaccio per poter introdurre le lenze. La temperatura era poco sopra lo zero.
Ci togliemmo entrambi le scarpe e li avvicinammo. "Come va la pesca?" -- "OK", e nessuna reazione rispetto ai nostri piedi nudi. Continuammo a camminare sulla superficie ghiacciata. C'erano delle zone perfettamente levigate e io tentai alcune scivolate come se avessi i pattini. E' divertente ma anche molto freddo a causa del prolungato contatto di un'area piuttosto ampia delle suole dei piedi col ghiaccio. Il nostro intento era di incontrare gente e osservare le loro reazioni, ma non c'era molta gente a spasso sul ghiaccio, così tornammo a riva e sulla terraferma. Tutto quello che ottenemmo fu una nonna che disse alla nipote, puntandoci, "non camminare troppo vicino alla riva: guarda quei due uomini che sono andati a mollo e così devono camminare scalzi!".
Dopo una mezz'ora ci rimettemmo le scarpe e tornammo alla metropolitana.
Dopo quel giorno facevo una passeggiata scalzo ogni giorno, spesso nel parco lungo il canale Volga-Moscova vicini alla casa dei miei genitori o andando verso la metropolitana (distante 7 minuti a piedi) al mattino e alla sera. La gente che si accorgeva della mancanza di calzature generalmente evitava di guardarmi negli occhi, ma nel caso lo facesse, non diceva nulla e io semplicemente sorridevo.





Qualche volta si fermava e mi guardava incredula (specialmente le donne sopra i 60) e una volta ho sentito una di queste donne dire qualcosa che suonava come "E' completamente fuori di testa".
Qualcuno mi ha domandato se avevo freddo e io rispondevo semplicemente "no", e lo dissi anche a un ragazzino che mi aveva chiesto se ero matto. Una donna, cercando di essere gentile, almeno in apparenza, mi domandò se avevo i piedi bollenti e io le risposi di no, ma che non erano nemmeno gelati.
Le mie passeggiate nel parco e sul canale ghiacciato erano abbastanza lunghe.
Una volta incontrai parecchie persone, i cosiddetti "orsi polari" (che i Russi chiamano "trichechi") che stavano facendo un grosso varco nel canale per potersi immergere e nuotare. Rimasero sorpresi della mia abilità di camminare scalzo per chilometri, ma io spiegai loro che finché l'unica parte scoperta del mio corpo fossero stati i piedi, non avrei patito il freddo fino a congelarmi, al contrario di loro che indossavano solo gli slip.
In realtà durante una passeggiata nel parco mentre nevicava in modo deciso, cercai di togliermi giaccone e camicia e assaporare qualche momento restando a torso nudo. Sembrava di stare bene, una cosa decisamente più piacevole di una doccia fredda, ma le punte delle dita dei piedi cominciarono a gelarsi e dovetti rientrare a casa. Non so se questa fosse la ragione o fosse perché una volta tanto non avevo le scarpe con me. L'effetto psicologico di avere una risorsa in più (in questo caso avere le scarpe con sé) di solito può avere un effetto riscaldante.
Sta di fatto che la maggior parte delle mie camminate è avvenuta con temperature non negative o al massimo a zero o meno uno gradi), e che raramente mi avventuravo per oltre mezz'ora (in un paio di casi 45-50 minuti, ma sentivo che avrei potuto star fuori anche di più). Invece un giorno in cui la temperatura era -5°C e con un po' di vento, dopo 30 minuti non continuai la passeggiata pur non avendo notato sotto la pianta dei piedi alcuna diminuzione del flusso sanguigno. In effetti non ho rischiato il congelamento però ho guadagnato una vescica. Infatti quando la temperatura è così bassa lo strato di pelle più esterno può congelarsi per brevi istanti sulla neve compatta e creare delle piccole incrinature che si lacerano un po' ad ogni passo. E' per questo motivo che occorre essere molto cauti quando le temperature scendono oltre i 2 gradi sotto zero.
In ogni caso considero le passeggiate a piedi nudi nella neve molto più salubri che sull'asfalto rovente.
Dopo una settimana di passeggiate regolari la pelle della pianta del piede si era ben ispessita ed era molto liscia (anche perché la neve è abbastanza abrasiva specialmente se ha subito un processo di ricongelamento dopo una giornata con temperature sopra zero).
Buone passeggiate a piedi nudi sulla neve.


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