A Parma
da Flavio
sabato 11 ottobre
Dopo il freddo dei giorni scorsi, decidiamo di approfittare degli ultimi scampoli di belle giornate autunnali.
In tre, io, mia moglie Nancy e Andrea77 ci alziamo di buonora per convergere verso Parma, per unire l’utile al dilettevole, cioè visitare un’altra città italiana camminando a piedi nudi, ma, soprattutto per conoscere un nuovo barefooter che ci è apparso quasi subito un autentico locomotore.
L’incontro con Federicob (Chicco, per gli amici) avviene poco oltre il casello autostradale.
Non ci sbagliavamo, è persona frizzante e disponibile.
Ci accompagna pazientemente a casa sua (!) consentendomi di parcheggiare l’autovettura nel suo cortile contornato da un’ accurato giardinetto.
Chicco, musicista di lunga tradizione famigliare, ci permette di ammirare un po’ di strumenti musicali, raccontandoci della sua band.
Ci annuncia pure che saremo suoi ospiti a pranzo, per assaporare un buon piatto di tagliatelle emiliane, seguito da una buona seconda portata guarnita con gustose patate arrostite sulle brace.
Il tutto preparato dalle abili mani della mamma.
No, piano.
Come…..la mamma? Lei sa tutto ed accoglie un gruppo di scalzi in casa, appena conosciuti?
Certo che sì..
Federico è quasi stupito quanto noi: lui no, non accetta di nascondersi, perciò ha deciso di affrontare di petto la situazione.
Lancio uno sguardo ad Andrea che assume rapidamente un colorito vagamente rossastro.
Usciamo di casa ed affrontiamo una città viva più che mai; siamo nel centro e camminiamo in mezzo a decine di persone.
Comincia subito il festival degli sguardi, ma Chicco dimostra subito una sicurezza non comune; si avvicina ad un negozio, ne spalanca la porta e chiama due signore: <Ehilà, vi ho portato i barefooters!>.
Non so che impressione abbiano ricevuto le due commercianti, ma sospetto che ricorderanno a lungo sei occhi vitrei e tre bocche aperte e lussate; beh, ci riprendiamo alla svelta e stringiamo la mano alle signore.
Mi chiedono perché lo facciamo, cerco di sbloccare la mandibola lussata e rispondo che lo facciamo perché ci piace; avremmo pensato ad un bel discorso, ma è tutto svanito.
Sì, sì…ci spiega Federico…..l’avevo detto che sarebbero venuti i barefooters, ma loro forse non mi credevano.
Costeggiamo i giardini del Palazzo Ducale, mentre un paio di extracomunitari seduti su un gradino ci apostrofano con un <La tribù dei piedi neri!>.
L’interno dei giardini ci fa sperimentare dei vialetti ricoperti di ghiaia, che stimola piacevolmente le piante dei piedi.
Il nostro nuovo “acquisto” è estroverso e mantiene viva la conversazione, che non manca mai di essere gradevole.
Camminiamo un poco anche sui piacevoli lungargini del torrente Parma.
La temperatura dell’aria è sorprendentemente calda ed i nostri piedi nudi tastano sempre superfici fresche, a tratti addirittura tiepide.
Qualche squillo di cellulare ci fa capire che è arrivato il momento di fare una pausa e di gustarci le annunciate portate.
Davvero un sentito ringraziamento alla mamma di Chicco, che con tanta pazienza ed impegno ci ha deliziati e rifocillati.
Facciamo un po’ di fatica a rimetterci in azione, ma la città di Verdi ci aspetta.
Il Duomo ci fa tastare un acciottolato impegnativo, ma non impraticabile, prima di accoglierci nel suo interno ricco di affreschi veramente mirabili.
Sostiamo giusto il tempo di scattare un paio di fotografie in Piazza Garibaldi, poi risaliamo via Giuseppe Mazzini.
Qui sembra di essere davvero sotto i riflettori, perché ci troviamo evidentemente nel cuore della Parma bene, quella più elegante e snob: pensate voi a come apparivano quattro scalzi.
Qualche ragazzino ci si accoda e ci segue come un’ ombra, incapace di distogliere lo sguardo da quegli strani piedi nudi con le suole color del carbone che calpestano indifferenti la liscissima pavimentazione del porticato.
Una bella ragazza dalle lunghe cosce nude e con un paio di alti stivali (che orrore!) interrompe la sua marcia per chiedere al suo compagno <Perché quelli vanno scalzi?>.
Chiedo a Chicco se sta notando il trambusto che stiamo sollevando intorno a noi, ma mi risponde sorprendentemente che nemmeno se n’è accorto.
Beato lui, se continua così avrà un grande futuro!
In un umido sottopasso ammiriamo stupiti un ponte romano costruito solo sette anni dopo la nascita di Cristo; è ancora li, sebbene una devastante alluvione avesse deviato il corso del torrente Parma molti metri più in la, creando, peraltro, l’antica Piazza della Ghiaia.
Emergiamo dal sottopasso proprio davanti al corso d’acqua totalmente disseccato dalla lunga mancanza di precipitazioni, giusto in tempo per ammirare il gioco di un paio di nutrie.
La stanchezza si fa sentire.
Marciamo rapidi, ma ancora pieni di entusiasmo, verso la dimora di Chicco, non prima di aver gustato un bel gelato sotto lo sguardo divertito di alcune ragazzine arabe.
Io e Nancy decidiamo di accettare la proposta di Federico di fermarci a cenare in un ristorantino gestito da amici; accompagniamo con dispiacere Andrea alla sua autovettura parcheggiata nelle vicinanze del casello, ma comprendiamo la sua grande passione per la montagna e sappiamo che si dovrà alzare presto.
La cena?
Ragazzi, salumi misti di Parma ed una fiorentina da far paura, innaffiata da un’eccellente birra artigianale; al “20 Settembre” abbiamo pure conosciuto un amico di Chicco, potenziale nuovo barefooter per motivi di salute ;-)
Volete sapere una cosa? Nessuno diventerà barefooter per salute, però provando si può rimanere presi dal vortice delle endorfine.
Heh, Heh.
Chicco sogna un bel torpedone carico di barefooters in gita per visitare nuove mete, portando un messaggio inedito.
Mi piace questo sogno, ma sono vecchio e disilluso; presto o tardi suona la sveglia e la bolla ci scoppia sul naso.
Però, mai dire mai.
Dopo un bel Nocino, la serata si conclude.
Che bella giornata!
Grazie davvero, Chicco.
Mantieni sempre il tuo entusiasmo e non lasciarti mai abbattere.
Un abbraccio alla tua mamma da parte di tutti e speriamo di rivederci presto.