Polcenigo e Pordenone
da Cristiana
8-9 giugno
Il gruppo di NatiScalzi disponibili per il fine settimana non era enorme, i più mi hanno contattato via e-mail, ma come già detto eravamo "pochi ma buoni!".
Sabato 8
Al nostro arrivo al parcheggio del parco S. Floriano a Polcenigo di Pordenone sono già arrivati Cesco e sua moglie, Spyro, Sandro e la cortesissima Sign. Carla Schärli, assessore culturale e promotrice del percorso bf nel parco. Anche lei è scalza.
Sandro non è un "NatoScalzo" (speriamo lo diventi presto) ma come camminatore scalzo ha già la sua esperienza. Il vicepresidente del Club dei NatiScalzi, Flavio Allegri, non è ancora arrivato ma il tempo stringe per chi è venuto ad accoglierci e io come segretaria ringrazio dell'invito a nome dell'intero Club dei NatiScalzi.
L'atmosfera è allegra nonostante la temperatura atmosferica stia salendo e nonostante la rampa di sassolini che ci aspetta per raggiungere la prima pista per barefooting in Friuli Venezia Giulia.
Saliamo fino alla prima foresteria dove si trova anche la prima stazione per il percorso a piedi nudi e ci sediamo all'ombra di piacevoli alberi sui travi posti lì a panchine ad aspettare. Accanto vi si trova una fontanella d'acqua per lavarsi i piedi o rinfrescarli e normalmente anche un raccoglitore per scarpe ci viene spiegato.
Dietro la foresteria c'è un gruppo che sta svolgendo un corso di yoga che noi con le nostre voci allegre, senza volere, disturbiamo. Veniamo avvisati e cerchiamo quindi di proseguire silenziosamente il nostro dialogo.
Il Parco rurale San Floriano infatti, è uno dei pochi esempi di ambiente naturale-rurale esistenti in Italia, si trova nella Località di San Giovanni di Polcenigo in provincia di Pordenone e si estende per una superficie di circa 65 ettari.
Le strade e le segnalazioni per arrivare al Parco sono minute, la località un po' spersa fra le vie di un piccolo paesino per chi arriva dalle grandi città, ma con un buon occhio ai segnali stradali, o un buon navigatore, ci si arriva. Finalmente ci arriva anche Flavio.
Ringraziamo la Signora Schärli per il cortese ricevimento e le auguriamo un grande successo con la sua iniziativa (deve andare), arrivato Flavio il numero di partecipanti è completo e procediamo finalmente a gustarci il percorso barefooting.
La pista per camminatori scalzi non è fatta per soli barefooter. Questo percorso tattile propone a tutti gli interessati del camminare a piedi nudi un sentiero da percorrere scalzi sperimentando la camminata stimolante su superfici naturali che i nostri piedi normalmente non calpestano.
Al lato del sentiero si trovano piccoli gruppi di animali, dalle galline alle api, dai cavalli ai pavoni e alle oche. Il parco si contraddistingue per la variegata flora e fauna dalle quali frutti vengono in parte trasformati per ottenere prodotti tipici acquistabili come le piante officinali, frutta fresca, succo di mele, marmellata di ciliegie etc. ect. .
L'orario di apertura del Parco è tutti i giorni dalle 9.00 fino alle 16.00 in inverno, e dalle 9.00 alle 20.00 nel periodo estivo.
Possono essere riservate anche visite guidate per gruppi o scolaresche, non superiori a 40 persone, le quali permettono di approfondire la conoscenza del Parco, sotto l'aspetto naturalistico-rurale. Come anche è possibile riservare il pernottamento con possibilità di colazione e pranzo nelle Foresterie, per una modicissima somma.
Il Parco dispone di due Foresterie, per un totale di 30 posti letto, e di una sala didattica di 50 posti che vengono concessi a scuole, Enti pubblici e Associazioni per svolgere attività naturalistiche agroecologiche e culturali.
Prima Foresteria: alloggi con cucina condivisa e sala didattica
Non vi nascondo che ho sognato ad occhi aperti di fare una volta un ritrovo di tutti i NatiScalzi lì, un fine settimana per camminare e stare insieme.
Vuoi un po' perché il pranzo in Foresteria è saltato (richiesto troppo tardi), vuoi un po' perché era passata già da un pezzo l'ora, finito il giro ci avviamo verso le macchine e in fila indiana cerchiamo il ristorante segnalatoci dal gestore del chiosco nel Parco.
E qui qualcosa purtroppo non va come doveva andare, per strada perdiamo Sandro. Nessuno ha il suo numero di telefono dietro e così decidiamo di andare come deciso al ristorante, forse con un po' di fortuna ci avrebbe raggiunto lì.
Nel ristorante affollato che offre un incredibile varietà di piatti di pesce, nessuno fa una piega per il fatto che entriamo scalzi. Non credo nemmeno che i proprietari o altri clienti si siano accorti che eravamo scalzi e per noi era talmente naturale esserlo che ci siamo sentiti subito a nostro agio. Ci accomodiamo su tre tavoli che vengono uniti per noi e pranziamo degustando delle specialità e del vino locali.
Finito il buon pranzo ci si divide ancora, Cesco e la sua simpaticissima signora (sempre scalza) sono in partenza per Bergamo (spero di rivedervi presto qui in Olanda o al Lido). Mio figlio ritorna a casa dalla sua compagna e io, Flavio, mia figlia (anche lei sempre scalza) e Spyro ci avviamo verso il paese di Aviano dove Flavio ha prenotato una camera per la notte. Il tempo già è cambiato dalla mattinata, e minaccia di piovere. Nel parcheggio dell'albergo ci saluta la proprietaria che trova il nostro essere scalzi una buona cosa e ci chiede informazioni a riguardo, così mentre Flavio scarica dalla macchina la borsa e prende posto nella sua camera, noi gliele forniamo.
Ripartiamo per Pordenone dove abbiamo deciso per la sera di andare a mangiare una pizza mentre scendono le prime gocce di pioggia che presto si trasformeranno in un vero e proprio temporale, con una forte grandinata. Noi in macchina ci finiamo dentro in pieno. Tutti i posti di riparo possibili per le auto ai lati della strada sono già occupati e così proseguiamo nonostante la grandine, sperando finisca presto.
Arrivati a Pordenone parcheggiamo le auto nel cortile di casa della mia famiglia e visto che il temporale non era ancora passato e pioveva a dirotto propongo a tutti di salire a salutare mia madre e aspettare con un bicchiere di vino bianco che il temporale passi. Detto fatto, ci ritroviamo in cucinino seduti intorno alla tavola con mia madre che si felicita della visita di noi "reduci" di una camminata scalza nel Parco.
Uno Spritz d'aperitivo prima di cena è d'obbligo se ci si vuole gustare la piacevole sfera serale Pordenonese, seduti nella terrazza del caffè incontriamo una coppia che si interessa subito al nostro andare scalzi. Dopo alcuni scambi di battute ci incamminiamo verso il viale che ci porta in pizzeria. Siamo rimasti io, Flavio e Spyro.
Allegri ormai, ci divertiamo a raccontarcene per tutta la strada. In pizzeria l'atmosfera rimane allegra, mangiamo a son di battute ridendo e godendoci la fine di una bella e sana giornata.
Speriamo tutti si ripeta nuovamente, qui o lì, in un modo o nell'altro. Ci salutiamo.
Domenica 9
Per un fattore di impegni di alcuni e l'impossibilità di partecipare di altri, la domenica per il giro in centro a Pordenone ci ritroviamo solo io e Valerio. Già prima dell'orario fissato Valerio mi contatta via telefono dandomi un quarto d'ora in più per raggiungere la stazione a piedi.
Valerio mi aspetta seduto sul piazzale della stazione già pronto con la sua fotocamera in mano, telefono e tablet nell'altra.
Visto che non ci saranno altri partecipanti, non abbiamo fretta e ci avviamo verso la piazzetta Cavur che divide i due corsi storici del centro città. Vista l'ora e la temperatura del suolo prendiamo il corso antico dove da entrambi i lati si estendono portici che offrono frescura e ombra per i piedi. Le pavimentazioni qui sono piacevoli, levigate dal tempo e facili da percorrere. La vista si perde dietro agli affreschi e gli stemmi dei palazzi.
Qui in centro fra il corso vecchio e il corso nuovo, sono cresciuta da giovane. Anche Valerio ha visitato da bimbo Pordenone, la sua mamma era di un paesino limitrofe.
Intorno pullula di caffè e bar dove gustare un aperitivo ma come programmato prima facciamo il corso e le sue calli poi arriviamo al municipio dove si trova il rinomato caffè.
La bevanda il "centino", così chiamata perché costava solo un centino, nel frattempo è diventata una specialità non solo conosciuta ai vecchi Pordenonesi ma offerta come "specialità" del locale. Premetto che c'è tutta una discussione fra chi dice questa non sia la ricetta originale e cosa veramente ci fosse nella ricetta originale e in quali parti..., etc. etc. ma purtroppo la ricetta attuale non mi ha convinto molto.
Comunque sia, io e Valerio non ci siamo fatti impressionare dall'aperitivo-amaro, dalle campane assordanti e dal via vai di gente. Visto il municipio medievale, il museo di scienze naturali (da fuori) e il duomo con le calli e il campanile, ci siamo accomodati all'ombra di quest'ultimo e abbiamo pranzato da signori. Prodotti locali e buon vino rosso.
Passata la calura del mezzogiorno riprendiamo il nostro cammino scalzo fino ad attraversare il ponte di Adamo ed Eva e constatare la velocità delle acque del fiume Noncello. Facendo il corso in senso inverso e dall'altro lato per ammirare gli altri affreschi delle case, ritorniamo alla piazzetta e prendiamo il corso nuovo. Questo è più corto e formato da palazzi signorili che adornano elegantemente la strada che oggi è solo pedonale.
Le ore disponibili sono trascorse in fretta ed è tempo per Valerio di ritornare alla sua auto e riprendere il viaggio. A naso troviamo la strada giusta e la macchina è lì bella parcheggiata all'ombra dove supponevamo. Ci salutiamo augurandoci di rivederci al prossimo incontro dei NatiScalzi.
Vivendo in Olanda non ho la possibilità di unirmi spesso agli incontri tra i NatiScalzi in Italia, ma spero che questi avvengano più spesso e mi auguro che tutti gli incontri siano allegri e belli come gli ultimi di maggio e giugno 2013 fra la Lombardia e il Friuli.
(contessa scalza)