VEL_13_01 - Club dei NatiScalzi

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In Val d'Elsa
da Elan

29-30 giugno


Lucignolo (Flavio) e signora, sono arrivati da noi verso le 7 di sera e li ho avvelenati subito con un piatto messicano preparato da me (sotto i loro occhi), annaffiato dall' ottimo Barbera portato da loro.
A quel punto abbiamo deciso di goderci un piccolo anticipo di escursione e di visitare San Gimignano a piedi nudi. Siamo capitati in mezzo alla baraonda della "notte bianca", alle 10 le strade erano già piene, alle 11 erano strapiene di folla e di musica.
Non so se qualcuno si sia accorto che eravamo scalzi e ne dubito, a parte qualche persona seduta ai tavolini che ha avuto modo di squadrarci da capo a piedi. San Giimignano è un gran bel luogo per camminarci scalzi e non possiamo che consigliarlo a tutti. Ci siamo concessi un gelato dalla gelateria di Piazza della cisterna, che millanta essere il "gelato più buono del mondo" e, seppure non possiamo garantire che al mondo non ci sia di meglio, certo deve comunque piazzarsi molto alto in classifica.
La mattina dopo alle 10 abbiamo incontrato Grand Choeur ed abbiamo lasciato la sua macchina in posizione strategica per il ritorno, avviandoci tutti sulla mia fino al ponte delle Gore, da cui inizia il percorso fluviale dell' Elsa. Presso questo ponte, dal medioevo in poi si creava un ostacolo al deflusso dell' acqua con delle tavole, in modo da spingerne una parte in una rete di canali, in parte sotterranei, che la portavano alle attività produttive di Colle bassa, soprattutto mulini e vetrerie. Qui l'Elsa precipita di una decina di metri su di uno stramazzo inclinato, forma un laghetto e poi precipita ancora altre il bordo e qui inizia il percorso attrezzato che ci siamo goduti.
La giornata era splendida, non troppo calda, il torrente pieno d'acqua azzurra e lattiginosa, caratteristica dell' Elsa, la cui acqua è ricca di carbonato in sospensione che poi, depositandosi nel corso dei millenni, ha formato innumerevoli terrazzamenti rocciosi.
Il percorso è di 2,5 Km, molto agevole, con tanti attraversamenti del fiume, attrezzati con funi per i meno coraggiosi. Il fondo del fiume non è mai viscido, la presa e buona ovunque.
Io ho cercato di dare il cattivo esempio e non ho resistito a spogliarmi e fare due volte il bagno nell' acqua che sulle prime sembrava fredda, ma poi si rivelava poi piacevolissima. Gli altri si sono limitati ad un lungo pediluvio nella corrente, che era assimilabile ad un vero e proprio idromassaggio.
IL percorso ci ha riportati in centro a Colle di Val d'Elsa ed essendo ancora presto e, sapendo che Michele (Grand Choeur) doveva assolutamente andare via alle 14.30, abbiamo deciso di anticipare la visita di Colle alta. Abbiamo attraversato Piazza Arnolfo, ci siamo infilati nel tunnel che porta all' ascensore ed, in pochi minuti eravamo sulla terrazza all' estremità di Colle alta, da cui si gode una vista incredibile su tutti i dintorni.



Da qui abbiamo percorso le strade principali del vecchio centro medievale, compreso il suggestivo vicolo "delle volte", un vicolo interamente coperto, che nel medioevo brulicava di botteghe artigiane e commerciali.
Ci siamo poi affacciati al bastione di Sapìa, di dantesca memoria, da cui la nobildonna senese rinnegata, si godette la vergognosa sconfitta dei senesi, venuti per assediare Colle, ad opera dei colligiani aiutati da un limitato numero di cavalieri fiorentini.  
Riprese le macchine ci siamo recati nel sobborgo medievale di Staggia Senese, sulla via Francigena, dove al maneggio "l'Agrifoglio" la famiglia Pacciani (non parenti del mostro, ma proprietari e conduttori del maneggio e miei vecchi amici) ci aveva preparato un pranzo speciale e davvero luculliano (per i "piedofili", come amano chiamarci), servito sotto una fresca pergola ... Dall' antipasto di crostini vari e bruschette, ad un piatto di spaghetti al pesto impreziositi con pomodorini freschi, fino alla fantastica tagliata di manzo con rucola e parmigiano, fioretti di zucca ed anellini di cipolla fritti, il tutto annaffiato con vino della cantina sociale di Staggia, che... si lascia bere senza fare storie
Alle 14 e 30, Michele ci ha salutati ed è ripartito per Piombino, mentre noi siamo andati a riposarci un po' a casa, finché anche Flavio e Nancy non hanno dovuto rimontare in macchina e riprendere la strada per Brescia.
A nostro giudizio un evento ben equilibrato, non troppo stancante, che è scivolato via leggero e piacevole e che speriamo di poter ripetere, data l'ospitalità di queste terre anche verso gli scalzisti e la quantità di mete e di bellissime passeggiate possibili ...

(Elan)

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