A Venezia
venerdì 26 giugno
da Elan
L'incontro di Venezia si è concretizzato in una giornata veramente piacevole e simpatica. Purtroppo del team NatiScalzi di Vienna mancavano Andrea 77 e Christian (Hadashi), ma è stato un grande piacere ritrovare Pino e Paolo, in forma quanto mai. Con particolare curiosità attendevo di conoscere Flavio (Lucignolo) e Nancy (la sua compagna) e, last but not least, Cristiana, la Contessa Scalza. Come mi aspettavo ho trovato delle persone gradevolisime: Flavio e Nancy, un turbine di battute e di simpatia in salsa bresciana, la Contessa un personaggio speciale, accompagnata dalla figlia sedicenne che, unica pecca, non parlava italiano (Ahi, ahi, Cristiana, potevi parlare italiano con lei a casa....). A noi poi si sono uniti anche la sorella di Cristiana con le due figlie ed un nipote, per cui nostra comitiva, contrassegnata da magliette NatiScalzi e pettorali identificativi (ma soprattuto dai piedi nudi), era un gruppetto trasversale con età che andavano dai 12 ai 62 anni. Venezia era bella quanto mai, il clima perfetto, la luce da grande fotografia e, fortunatamente la temperatura raggiunta dal lastricato di gabbro era ancora sopportabile, anche se tutti preferivamo cercare le parti di pavimentazione in marmo, molto più fresche.
Flavio, armato di cartina e forte dei suoi ricordi da universitario Padovano ci ha condotti per Calli a conoscere una Venezia meno platealmente turistica, evitando la folla che riempiva il resto della città.
Nota di rilievo: è nata una nuova barefooter! infatti Fulvia, la mia dolce compagna, finora molto scettica sullo scalzismo, complice una piccola rottura ai suoi sandali, ad un certo punto li ha messi in borsa ed rimasta scalza, non solo per tutta la gita, ma addirittura fino al nostro arrivo a casa, camminando tranquillamente scalza nelle stazioni di Venezia, in treno, nella stazione di Firenze, fino a raggiungere il parcheggio.
Peccato che l'appello apparso sui giornali locali non abbia raccolto altre adesioni... non credo che ci siano molte altre città così adatte a comminare a piedi nudi come Venezia, senza asfalto ed automobili, dove milioni e milioni di piedi di turisti hanno levigato ogni tipo di pavimentazione fino a renderle tutte una vera goduria sensoriale per chi ci cammina scalzo.
Ora un sol pensiero mi passa continuamente per la mente: quando la prossima?
da Cristiana
Sabato nel primo pomeriggio l'aereo è atterrato puntuale e senza perdere un minuto ho preso l'autobus per Venezia città. Devo dire che essendo stato primo pomeriggio quando sono arrivata, nel tragitto da piazzale Roma al piazzale della stazione ferroviaria, ho rischiato di scottare le suole dei piedi perché non c'era un filo d'ombra sul terreno e il pavimento di pietra esposto a lungo al sole era quasi rovente. Essendoci poi tante persone che camminavano senza fretta, ovviamente non mi era facile eludere le file per raggiungere velocemente almeno un filo d'ombra.
Quando finalmente raggiungo il piazzale della stazione mi guardo in giro e non vedo nessuno. Salgo la scalinata e metto i piedi all'ombra del porticato. Ecco che vedo due piedi scalzi e un sorriso venirmi incontro ma quando alzo gli occhi, il proprietario di questi mi rimane sconosciuto. Gianfranco si presenta simpaticamente, mi spiega, e subito allacciamo discorso. Non vedo però arrivare altri piedi scalzi e telefono a Flavio.
Siamo seduti al bar di fronte la stazione mi dice, attraversa il ponte degli scalzi e fai 50 mt a destra. Pronti seguiamo le indicazioni ma non vediamo il bar che era dietro l'angolo.
Ci viene mandato incontro qualcuno e ecco che vedo arrivare Pino. Che gioia rincontrarlo! Ci scambiamo un lungo abbraccio scalzo.
Pochi metri ci separano dagli altri. Eccoli! Nuovi abbracci e baci, ai carissimi e simpaticissimi Flavio e Nancy, a Paolo F. che anche se in persona non è poi così alto per me resta sempre un faro luminoso, e poi vedo Guido e d'istinto so che è Elan e una dolcissima elegante signora seduta di fronte che deduco immediatamente sia la sua compagna. Fulvia, di cui avete già letto sopra le sorprendenti capacità come barefooter, che io ringrazio ancora qui per la comprensione e gentilezza portata nell'aver deciso di accompagnarci in questo incontro veneziano come per la sua simpatia.
Beviamo insieme qualcosa e facciamo tutti conoscenza con i nuovi amici, Gianfranco compreso che spero si faccia risentire qui sul forum. Dopo aver preso alcuni accordi tecnici e scambiato due parole fra noi vecchi amici scalzi, ovviamente anche sul mio look da "contessa scalza", e il tempo, grande tiranno quando si è in buona compagnia, comincia a stringersi.
Con cappellini del Club, maglietta o le locandine appese alla schiena (o zaino), ci avviamo verso piazzale S. Marco portando finalmente i nostri piedi scalzi all'ombra fra le calli. Qui comincia la goduria per i nostri piedi. Finalmente si possono gustare le pavimentazioni e le diverse strutture di queste. Nel tempo un numero infinito di piedi scalzi e calzati hanno levigato le pietre della pavimentazione di queste calli e la loro struttura sotto ai nostri piedi è così liscia a volte, che mi ricorda una stupida filastrocca su una biscia che striscia nell'erba liscia… " ". Come ben sappiamo una filastrocca tira l'altra e così fra una risata e la sapevi questa o l'altra ancora, si cammina e ci si perde dal resto del gruppo. Ma non per molto. Al primo bivio telefoniamo per assicurarci quale direzione prendere e poi scopriamo che gli altri non sono avanti a noi, ma che sono rimasti indietro.
Nei ponti più famosi e in piazza S. Marco c'è una marea di gente ovunque. Innumerevoli gruppi e comitive (di calzati) in visita alla città. Capiamo subito che sarebbe stato difficile incuriosire qualcuno a partecipare se questo non fosse venuto appositamente per la camminata scalza "fra le calli senza calli". Esponiamo comunque la locandina fornita dal Club e attendiamo.
Nella vicinanza del campanile, luogo di appuntamento con gli eventuali interessati a partecipare alla camminata scalza, c'era ad attendere me e mia figlia una bellissima sorpresa! Mia sorella e tre dei miei nipoti hanno deciso di partire e venire a Venezia per incontrarmi prima e stare insieme a me e alla loro cugina e nipote, e fare la camminata con noi e gli altri Nati Scalzi. Erano anni che non ci vedevamo, potete quindi immaginare la felicità provata nel rivederci tutti dopo tanto. I nipoti cresciuti e bellissimi, le bambine di una simpatia prorompente.
Gianfranco il nuovo conosciuto barefooter invece deve andare e quindi ci saluta. Noi dopo aver atteso altri scalzi invano, partiamo per il nostro giro.
Flavio ci guida lungo un percorso alternativo che si rivela essere pieno di interessanti sorprese, dai luoghi di cui ci racconta le informazioni e curiosità che li distinguono, le chiese che se non altro per rinfrescare i piedi visitiamo piacevolmente, ai vicoli poco visitati dai turisti fino ai ponticelli fra gli scorci pittoreschi.
A metà strada facciamo una pausa per un gelato e una bevanda rinfrescante e qui anche Pino lascia la comitiva scalza per andare a prendere in tempo il suo treno.
Noi riprendiamo il giro. Le bambine pur manifestando apertamente un certo ribrezzo e timore per lo sporco, si erano portate dietro dei calzetti antiscivolo che ad un certo punto hanno chiesto di indossare. Poco dopo la più furba delle due gemelle mi chiede se io andrei con i piedi nudi in un "cesso" pubblico dove si trova urina a terra. Gli spiego che se non si toccano dopo i piedi con le mani e poi si mette le mani in bocca non succede nulla. Basta lavare i piedi appena si torna a casa. La pipì è sterile e…., visto che mi cominciavano a chiedere cose specifiche sui batteri e altro... decido che fosse meglio chiedere aiuto a Flavio che lui da biologo le cose gliele spiega meglio. Così è stato e ha fatti miracoli quello che lui gli ha detto, perché da lì a poco gironzolavano entrambe spensierate a piedi nudi con noi!
Mi ha sorpreso ma non troppo perché ovviamente per i bambini resistere a una tentazione simile è veramente difficile….. Gli è bastato un po di rassicurazione e la sensazione di protezione data della presenza di un gruppo che cammina scalzo insieme che sono partite. Non hanno più rimesso i sandali fino al ritorno alla stazione ferroviaria e una delle due ha fatto anche tutto il viaggio in treno scalza con me.
Il tempo è volato via e altri del gruppo devono lasciare la comitiva scalza per raggiungere in tempo il loro treno. Che peccato!!! Ormai l'incontro e la camminata scalza a Venezia stavano per finire e raggiunta anche da noi pochi rimasti la stazione ferroviaria, ci salutiamo tutti.
Sentiamo che è così bello stare assieme scalzi, che il tempo a disposizione per questo è sempre troppo corto!
La giornata a Venezia è stata stupenda, un incontro ben riuscito anche se vi hanno partecipato pochi estranei. Miglioreremo la tecnica di comunicazione. Comunque, nonostante la "invisibilità" dei piedi nudi nella massa di persone in una città turistica come Venezia, insieme oltre a divertirsi siamo riusciti qua e là a fornire a chi interessato i volantini o le carte da visita che chiarivano le eventuali domande subito. Ah…!!!!, appena visto il pupo scalzo del logo e letto "Club dei Nati Scalzi" avevano subito capito il concetto e ricambiavano con un divertito o ammirato saluto. È stata quindi un esperienza positiva dalla quale poter crescere in futuro.